RGB/CMYK-colori

RGB/CMYK (colore a video e stampa)

Indice

Il colore RGB/CMYK

Il colore (RGB/CMYK), nel campo della comunicazione è un elemento imprescindibile da quando la produzione di riviste e giornali ha iniziato ad avvalersi di esso, in quanto conferisce dinamismo al progetto e cattura l’attenzione di chi osserva anche sollecitando una risposta emotiva.

Quindi esso è una sostanza di luce di diverse lunghezze d’onda e per descriverlo si possono usare diversi valori tonali, saturazione e luminosità. Questi sono termini che aiutano a comunicare le caratteristiche e le informazioni relative al colore e a superare eventuali capricci dei monitor dove un colore non corrisponde mai a ciò che appare.

Tonalità o colore, si riferisce alle caratteristiche specifiche di un colore che ci aiuta a distinguerlo dagli altri. Ogni tonalità corrisponde ad una diversa lunghezza d’onda della luce.

Saturazione o purezza di un colore corrisponde alla sua intensità. A livelli diversi di saturazione corrisponde una tendenza di colore maggiore o minore a diventare grigio.

Luminosità o brillantezza corrisponde alla maggiore o minore quantità di luce. Può essere modificata mescolando il colore con il nero o il bianco.

RGB / CMYK

Quando si parla di RGB e CMYK (o Lab) si parla di numeri che dovrebbero rappresentare colori. La principale differenza tra questi sistemi di numeri o modelli di colore, è che alcuni (Lab) rappresentano precisamente il colore come i numeri di latitudini e longitudine rappresentano precisamente posizioni sulla terra; mentre altri (RGB e CMYK) rappresentano il colore in modo approssimato, talvolta non sufficientemente preciso per la stampa.

RGB e CMYK infatti sono modelli di colore che dipendono dalla periferica (monitor e macchina da stampa). Detto semplicemente questo significa due cose:

RGB è per il video e CMYK e per la stampa ed entrambi sono i metodi di colore più usati:

CMYK (Cyan, Magenta, Yellow, Black) è composto dai colori primari della sintesi sottrattiva. La mescolanza di due primari sottrattivi genera un colore secondario, mentre la sovrapposizione di tutti e tre genera il nero. Inoltre i colori secondari della sintesi sottrattiva corrispondono a quelli primari della sintesi additiva.

RGB (Red, Green, Blu) è composto dai colori primari della sintesi additiva. Ogni primario additivo corrisponde a un componente della luce bianca e perciò la sovrapposizione di tutti e tre i colori genera il bianco. Inoltre i colori secondari della sintesi additiva corrispondono ai colori primari della sintesi sottrattiva. Da ciò è evidente che:

1. Gli stessi numeri RGB producono colori diversi su monitor diversi, come gli stessi numeri CMYK producono colori diversi su stampanti o macchine da stampa diverse.

2. Per produrre lo stesso colore su monitor diversi è necessario usare numeri RGB diversi, così come per produrre lo stesso colore su macchine da stampa o stampanti è necessario usare numeri CMYK diversi.

RGB CMYK

Di conseguenza i problemi da risolvere sono:


1. Come facciamo a sapere a quale monitor si riferiscono determinati numeri RGB?

2. E se abbiamo dei numeri CMYK, come possiamo sapere a quale macchina da stampa o stampante si riferiscono?

Come possiamo sapere quali numeri spedire ad una macchina da stampa o stampante per ottenere un certo colore?

Le risposte a questi problemi è la gestione digitale del colore, ovvero i cosiddetti “profili colore” che consentono di eliminare l’ambiguità dai numeri RGB e CMYK, assegnando a tali numeri un preciso e non approssimato colore.

La gamma e lo spazio colore

Viene usato da grafici e stampatori per calcolare lo spettro dei colori che si possono produrre con una determinata serie di sostanze coloranti utilizzando un particolare dispositivo. Un colore è formato da differenti quantità di luce rossa, verde e gialla espresse in porzioni. La stessa porzione produce risultati diversi in un diverso spazio colore come RGB e sRGB.

Lo spazio colore

Tutti i dispositivi tipografici sono in grado di riprodurre una determinata gamma o assortimento cromatico, dello spazio colore. L’RGB è lo spazio colore creato dai colori primari della sintesi additiva, mentre il CMYK, che si usa nella stampa in quadricromia, si basa sui primari della sintesi sottrattiva.

Ogni fotocamere digitale, scanner e stampante ha un proprio spazio colore che produce una quantità limitata di colori compresi nella gamma dello spettro visibile all’occhio.

La fotocamera digitale registra la luce sotto forma di pixel descritti da un determinato valore di rosso, verde e blu. La combinazione di colori presenti nei pixel si esprime nello spazio colore con un valore numerico che rappresenta univocamente quel colore (La tonalità cambia se si lavora in spazi di colore diversi).

Gli spazi colore più comuni

RGB: può riprodurre il 70% dei colori della gamma dello spettro visibile che l’occhio umano può percepire.

sRGB: è quello standard e si basa su una gamma definita dai dispositivi di stampa.(fu ideato per fornire un metodo standard di visualizzazione delle immagini a colori sui monitor).

RGB ColourMatch: sviluppato per simulare da vicino la stampa CMYK, utilizza uno spazio di colore più esteso e una gamma di colore più bassa del sRGB. (può essere utile per aumentare la luminosità di una fotografia)

Gamma estesa: progettata da Adobe per riprodurre la maggior quantità possibile di colori.

RGB CMYK

La gamma o gamut

Nell’industria tipografica sono diffuse le gamme RGB, CMYK e recentemente la CMYKOG (orange e green). I sistemi di stampa a colori non riescono a riprodurre l’intera gamma dello spettro visibile all’occhio umano, la gamma RGB arriva a riprodurre circa il 70% e quella CMYK una quantità ancora inferiore.

Perciò quando si utilizzano i quattro colori standard di stampa si deve essere consapevoli di queste limitazioni per evitare tonalità che non possono essere riprodotte in quadricromia. Se un colore si trova fuori dalla gamma CYMK esso è sostituito con la migliore approssimazione ad esso, che spesso è molto diverso dall’originale.

La gestione del colore

È il processo che gestisce la traduzione del colore tra i diversi dispositivi coinvolti nel processo di stampa, ed è importante per una corretta riproduzione cromatica, dal momento che ogni macchinario produce colori e risponde ad input diversi.

Lavorare in RGB o in CMYK?

Lavorare in RGB o in CMYK è stato argomento di innumerevoli discussioni da sempre ma andiamo a vedere il perché.

Chi sostiene che bisogna lavorare in CMYK lo fa per 3 semplici motivi:

1. In stampa l’unico sistema utilizzato è il CMYK.

2.In stampa l’RGB non ha senso.

3.Non serve a nulla lavorare in RGB se poi bisogna passare a CMYK.


Effettivamente, ognuna di questa affermazioni ha un fondo di verità, ma nel complesso sono errate. E anche se in pratica oggi si lavora quasi sempre in CMYK, è importante durante nel flusso di lavoro conservare i dati RGB quanto più è possibile, e fare la conversione in CMYK il più tardi possibile.

RGB/CMYK (video e stampa)

Le principali ragioni sono:

1. Durante la conversione da RGB a CMYK vengono perse delle informazioni di colore sull’immagine, rendendo la correzione tonale (luminosità) e cromatica più difficile.

2.Uno spazio CMYK ha meno colori di uno spazio RGB (cioè ha un gamut più limitato di colori).

3.La separazione in CMYK deve essere fatta per una specifica condizione di stampa (macchina da stampa, inchiostro, carta, retino, quantità di inchiostro nero, ecc.); se l’immagine deve essere stampata con macchine diverse, usare CMYK significa mettersi in un vicolo cieco.

4.La stessa cosa se l’immagine dovrà essere usata per il multimedia (web, CD-ROM).

6.È molto più problematico fare una prova di stampa con un file CMYK perché l’immagine è stata separata per una specifica condizione di stampa e non per la prova di stampa.

7.La dimensione del file aumenta di un terzo: in RGB ci sono tre canali, in CMYK ce ne sono quattro.

8.Diversi comandi di Photoshop (alcuni filtri, visualizzazione del nero nei livelli, ecc.) funzionano
solo su immagini RGB e non funzionano su immagini CMYK.

9.Il lavoro di correzione colore è più semplice in RGB.

10.Le correzioni colore in RGB funzionano bene mentre in CMYK, non funzionano o comunque sono molto più delicate.

Fatto sta che se si ha bisogno di fare scansioni di immagini, bisogna fare sempre in RGB, non in CMYK, così come per le foto, le correzioni colore vanno fatte in RGB e le stesse immagini vanno mantenute in RGB.

Se lavorate con un fotolito (una sorta di stampa laser) e volete file utilizzabili per scopi diversi, insistete e chiedete RGB. Avrete così un file più flessibile, da usare per diversi tipi di stampa, multimedia, online o con diverse separazioni in CMYK, e solo alla fine completate il processo con la conversione in quadricromia per la stampa definitiva

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