Le lavorazioni speciali

Le lavorazioni speciali (stampa)

Indice

Cosa sono le lavorazioni speciali?

Le lavorazioni speciali permettono di affiancare alla stampa standard varie tecniche per dare quel tocco di originalità al progetto, vediamo di seguito quali sono.

La perforazione o prefustellatura

Tra le lavorazioni speciali troviamo la preforazione o prefustllatura, che crea una zona preritagliata nel supporto per renderla staccabile o per produrre un effetto decorativo.

Copertina di un libro con preforazione come elemento decorativo

L’accoppiatura

Consiste nell’unione di due supporti diversi in modo che formino un substrato di colore o texture diversi sui due lati.

Libro con la tecnica dell’accoppiata di Bruno Munari “Libro illeggibile”

Le lamine

La laminatura è una lavorazione con cui si pressa una lamina colorata sul supporto utilizzando una fustella a caldo. Detta anche impressione su lamina o stampa a caldo. Permette di aggiungere una finitura lucida a elementi specifici dello stampato, per esempio a titolo.

La stampa termografica

È una finitura con cui si crea una grafica in rilievo fondendo in forno una polvere termografica posata sul supporto. La superficie delle lettere che compongono il testo stampato è rilevata, bollosa e variegata, molto visibile e di forte qualità tattile.

Il rilievo e bassorilievo a secco

È una tecnica che crea sul supporto una superficie stampata in rilievo o bassorilievo. L’immagine da riprodurre viene riportata su una fustella in magnesio, ottone o rame che si imprime sul supporto. Il disegno degli elementi grafici e delle linee, insieme alla spaziatura tra i caratteri, viene di solito lievemente sovradimensionato, per tenere conto dello spessore del supporto.

La fustellatura di rame e ottone è più durevole rispetto al magnesio e quindi più adatta a lavori di alta tiratura o per quelli su supporto rigido o abrasivo, o se la grafica è dettagliata. Sul supporto spesso la resa dei dettagli è migliore, ma è impossibile ottenere rilievi accurati, le linee da imprimere a secco si devono infatti inspessire.

Le carte morbide invece sono più facili da stampare a secco. Le patinate rendono meglio il dettaglio, anche se la patinatura si può rompere. Quindi quelle non patinate sono più adatte, a volte questo metodo si associa alla laminatura per aggiungere colore.

Nel bassorilievo a secco invece la fustella metallica che riporta la grafica da riprodurre è impressa all’alto verso il basso sul supporto e produce quindi una rientranza. Esso da i migliori risultati sui supporti più spessi.

La riuscita del rilievo o del bassorilievo a secco è proporzionale alla finezza della grafica e allo spessore del supporto. Quando è sottile permette di imprimere linee sottili ma a rischio di bucare la carta, se è spessa tende a perdere il dettaglio più fine.

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata.*


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.