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La produzione di stampa

Indice

Come funziona la produzione di stampa e i suoi processi

Per trasformare il progetto in uno stampato finito bisogna compiere una serie di processi: selezionare il metodo di stampa, predisporre l’impaginato e scegliere il supporto su cui stampare, qualora non lo si avesse già deciso in precedenza.

Una volta entrato nella fase di produzione, la maggior parte dei problemi dovrebbero già essere stati superati. Anche se a volte si riscontrano difficoltà specifiche, legate alle condizioni di stampa, alla densità della pellicola d’inchiostro, alla registrazione ecc.

La stampa

La stampa è il procedimento di riproduzione d’immagini e testo che si attua imprimendo l’inchiostro su un supporto esercitando una pressione. L’inchiostro si deposita sul foglio per mezzo di matrici di legno sulle quali sono presenti testi o illustrazioni intagliate. Tale tecnica fu inventata in Cina e si ritiene che l’invenzione risalga all’epoca della Dinastia Tang (618-907), anche se esistono esempi di epoche precedenti: un tessuto con disegni fantasia risalente a prima del 220 d.C. in Cina e alcuni reperti scoperti in Egitto databili al VI o VII secolo.

La stampa e l’ordine di stampa

Il grafico compila una scheda tecnica in cui indica la modalità di stampa scelta, il supporto, la tiratura, i colori specifici ecc.

Una cosa fondamentale dell’ordine di stampa è quella di comprendere la sequenza corretta in cui i vari colori utilizzati nello stampato sono stesi in stampa. Nel caso della quadricromia CMYK i colori sono stesi nell’ordine Ciano, Magenta, Giallo e Nero.

Ordine di stampa standard

Inoltre il nero è rappresentato da una K cioè Key (registro), perché tutti i colori vanno a registro sulla sua lastra. In effetti l’acronimo CMYK comprende anche concettualmente la sequenza perfetta.

Anche se a volte questa sequenza può essere modificata a seconda delle esigenze come sovrastampe o fondi di colore piatto.

Un ordine di stampa alternativo

Di solito si stampano i colori speciali nell’ordine più sensato. Se per esempio si devono produrre ampi fondi di colore Argento, di norma si manda in macchina per primo il colore speciale e poi gli altri, quindi prima l’Argento e poi il Ciano, il Magenta, il Nero e infine il Giallo.

Ordine di stampa alternativo

In questo caso spesso il Giallo si manda per ultimo per sigillare il lavoro, poiché i residui di stampa del nero possono dare problemi lasciando chiazze sul foglio.

Quindi in presenza di sovrastampe e colori speciali per evitare problemi è bene discutere con lo stampatore l’ordine di stampa dei colori.

L’imposition o caduta macchina

È la disposizione in sequenza delle pagine nella posizione in cui verranno stampate, prima di essere tagliate, piegate e rifilate.

Stabiliscono in che posizione si devono stampare le diverse pagine del lavoro e si costruiscono in base al modo in cui si decide di stamparle e piegarle.

Schema di stampa

La pianificazione è molto utile in stampati complessi come libri, perché permette di pianificare e ottimizzare l’uso dei colori speciali, piatti e vernici.

Lo schema imposition è anche legato al modo in cui la macchina invia il lavoro in stampa, se per esempio si stampa in bianca e volta oppure con ribaltamento del foglio.

La lastra

Ogni transito del foglio in macchina per l’impressione di elementi grafici è detto passaggio. Di solito quindi la stampa su due facciate richiede due passaggi, uno per lato. Anche se si sta evolvendo verso la produzione di macchine con passaggio unico per ambedue i lati.

Il bordo pinze

Le pinze catturano il bordo del foglio di carta e lo trascinano per spostarlo nella macchina, quindi, impostando il foglio per la stampa bisogna prevedere uno spazio detto bordo pinze.

Cilindro barra pinze macchina offset

Foglio rovesciamento o inversione del foglio

Si basa sull’uso di una lastra diversa per stampare ciascun lato del foglio. (per un 16mo per esempio ogni lastra stampa 8 pagine, che si accoppiano in bianca e volta, e quindi occorrono 2 lastre per foglio).

Lastra da stampa

Foglio girato in 16mo

Il foglio è stampato su un lato e poi rovesciato di 180° da fronte e retro. La seconda facciata è stampata con lo stesso allineamento della macchina, dopo la stampa di entrambi i lati il foglio viene tagliato e piegato in due ottavi identici. Occorre una lastra per foglio di stampa.

Foglio in 16mo

Bianca e volta unite con rotazione a 180°

Si stampa la prima metà del foglio, che poi si gire a 180° e torna indietro per essere impresso sull’altra facciata.

Gli angoli di retino

Gli angoli di retino si riferiscono all’inclinazione o all’angolazione rispetto all’orizzontale delle righe composte dai punti che si usano in quadricromia per generare immagini a colori.

Perché inclinare i retini?

I punti sono disposti secondo file impostati su angoli di retino diversi rispetto all’orizzontale per evitare che interferiscano tra di loro. Se l’angolo fosse lo stesso per tutti i colori, l’interferenza ottica tra i punti genererebbe un effetto d’interferenza detto moiré (marezzatura).

Effetto moiré

Impostando quindi angoli di retino diversi si riesce ad impedire che i retini entrino in risonanza, perché i colori si dispongono in modo ottimale sulla superficie stampata (i colori più chiari si impostano ad angolazioni più visibili per esempio il Giallo a 90° e il Ciano a 105°, mentre quelli più scuri a inclinazioni meno visibili per esempio il Magenta a 75° e il nero a 45° per impedire che i chiari vengano coperti dai scuri).

Angoli di retino

La stampa stocastica

Detta anche a modulazione di frequenza (FM), la stampa stocastica è un metodo alternativo che utilizza punti di diversa posizione e dimensione, che aiutano a prevenire gli effetti moiré.

L’effetto è simile a quello della grana della pellicola fotografica e permette di ottenere riproduzioni molto buone di immagini fotografiche o d’arte. I minuscoli punti del metodo stocastico hanno infatti una visibilità ridotta, che favorisce una riproduzione ad alta qualità.

Stampa stocastica

Eliminando dal processo tipografico l’interferenza tra angoli di retino, questa stampa ha reso possibile l’uso di una maggiore quantità di colori rispetto a quattro fondamentali, come avviene ne processo Pantone esacromatico, che si serve di arancio e verde per riprodurre una gamma cromatica più ampia.

Matrice stocastica (alta risoluzione)

Le dimensioni degli elementi è fissa, la spaziatura tra di loro variabile possibile persino far toccare i punti.

Tinta piatta

Nella tinta piatta i punti hanno dimensione e spaziatura prefissate.

Mezzatinta convenzionale (sfumature)

Le dimensioni del punto variano, la spaziatura è fissa.

Mezzatinta

Matrice bistocastica

La dimensione e la spaziatura degli elementi è variabile, impedisce gli effetti moiré.

Sfumature e percentuali

Le sfumature e le percentuali possono offrire un’alternativa delicata e interessante al semplice riempimento pieno di un’area colorata.

I due elementi sono collegati, perché la sfumatura è una percentuale di colore calante o crescente, mentre la percentuale è una sfumatura specifica del colore.

Sfumatura di colori

Le sfumature

Utilizzano uno o più colori combinati per creare un effetto cromatico. Bisogna fare attenzione però all’effetto delle bande poiché i retini di stampa simulano i sottili cambiamenti e per evitare ciò si può applicare l’opzione disturbo alla sfumatura per distribuire o simulare il colore aggiungendo un pattern più casuale agli angoli di retino.

Sfumatura stampa

Le percentuali

Vanno dal 5% al 95% del colore pieno e consistono in punti di dimensione diverse grazie al quale il colore si diluisce sul supporto.

Percentuali dal 95% al 5%

Gli atlanti cromatici

Con i colori standard di quadricromia, da soli o combinati si possono ottenere moltissime tonalità. Gli atlanti cromatici sono composti da campioni di diverse percentuali stampati su supporti di diverso genere, per vedere come appare il colore su un supporto diverso.

Sfumature e colori multipli

Spesso le sfumature si basano su uno o su una coppia di colori, ma si possono anche generare con colori multipli o pattern. In generale i principi da tenere presenti sono che: i colori leggeri creano effetti a bande, quelli più scuri possono interferire reciprocamente.

Sfumatura lineare

Fonde un colore in un altro con una serie di passaggi verticali.

Esempio di sfumatura lineare

Sfumatura radiale

La fusione si basa su un pattern circolare, che si irradia da un punto centrale.

Esempio di sfumatura radiale

I pesi delle linee (o filetti)

Nel considerare il peso di un filetto la prima variabile da tenere presente è l’unità di misura che si sta utilizzando, perché alcuni programmi di impaginazione usano i millimetri e altri i punti.

Bisogna quindi essere consapevoli dei limiti propri del processo di stampa, dove spesso la cosiddetta “linea sottile” a volte impostata di default allo spessore di 0,125pt, è troppo fine per essere stampata.

Pesi delle linee: 0,125 pt, 0,25 pt, 0,5, pt, 0,75 pt, 1 pt, 2 pt, 3 pt, 4 pt, 5 pt, 6 pt, 7 pt, 8 pt, 9 pt, 10 pt.

Un impaginato può contenere linee di peso diverso nei riquadri, nei filetti o in altri elementi grafici. Esistono però alcune limitazioni.

Linee di colore piatto: di solito non creano problemi di utilizzo o di stampa e si traducono anche usando la linea sottile.

Linee in CMYK: nel CMYK la stampa di filetti in percentuali di colore è meno affidabile, perché per produrre la tonalità si utilizzano retini composti da punti di dimensione diversa. L’allineamento di tali lungo una linea può creare problemi visibili.

Negativo su colore piatto: i risultati sono buoni, ma i filetti  più sottili possono dare problemi a causa dell’ingrossamento del punto.

Negativo su colore in quadricromia: questo tipo di filetto può creare difficoltà dio registro del color ed è per questo difficile da riprodurre con buoni risultati.

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